Sala Consiliare

La nuova sala consiliare della citta di Apricena sorge nei locali ubicati nel piano terra di Palazzo di Città. Lo stabile, sito in Corso Generale Torelli, n°59, fu acquistato in parte nel 1840 ed in parte nel 1875. L’epoca di costruzione dello stesso, presumibilmente, risale agli ultimi anni del 1700. La prima area (acquistata in 1840) si componeva di due piani fuori terra, ed ogni piano comprendeva quattro stanze, una delle quali era di minore capienza, come la scala di accesso al primo piano. Il piano di sopra lo era adibito ad uffici comunali, ed il piano terra ad a Ufficio Conciliazione e Guardie Urbane. La seconda zona, adiacente al primo (acquistato nel 1875), anch’esso costituito da due piani fuori terra, e ogni piano comprendeva cinque vani. In esso, gli uffici della Pretura e del Comune La sala del Consiglio è stata adattata, mentre è stato utilizzato il piano terra come stanza del custode e prigione. Nello stesso anno il L’Amministrazione Comunale ha incaricato l’ing. Flower di disegnare un progetto per ampliare e modificare quello esistente. IL progetto prevedeva la realizzazione di un’unica scala nel parte centrale dell’edificio, che era divisa in due superiori armi, che portavano rispettivamente alla Pretura e Il municipio. L’espansione, tuttavia, ha coinvolto il realizzazione di due corpi a formare un ampio cortile nel centro del complesso. Questi interventi (sviluppo e modifiche dell’esistente) sono state realizzate in 1927 e diretto dall’Ing—Nargiso, che li realizzò come ideato e progettato dal suo predecessore, morto nel nel frattempo. Dopo alcuni anni, il Comune Amministrazione, avvertendo la necessità di appositi uffici per l’aumento del personale, fornì di nuovo l’ufficio del magistrato locali e, nell’anno 1936, affidato l’incarico di progettando una migliore distribuzione interna e la disposizione del fronte principale (ancora oggi conservato) all’Ing. Parte del cortile è stato impegnato negli anni ’70 con il allargamento. Nell’ultimo intervento risalente al 1996, il l’amministrazione comunale affidò la ristrutturazione del Palazzo Lombardi all’arch. Matteo Giammario L’ampio programma di intervento prevedeva il consolidamento strutturale di le murature, le volte, i solai piani, la sostituzione del tetto, l’eliminazione delle superfici nel cortile, e il realizzazione di un’adeguata distribuzione degli ambienti, da creare spazi per uffici. Oltre a realizzare tutti gli impianti, il intervento previsto per l’adeguamento dell’edificio alla Legge 13/89 superare le barriere architettoniche.
1.2 Premessa Il Palazzo di Città (Palazzo Lombardi) è costruito su due livelli: un piano terra e un primo piano. L’accesso è da Corso Gen. Torelli, dove è presente uno scalone monumentale nel atrio che permette l’ingresso al primo piano dove si trova il sindaco ufficio, l’ufficio tecnico, l’ufficio ragioneria, ecc., sono situato allo stesso piano della sala consiliare, che per le esigenze di spazio sono state trasformate in camere executive. SU vi sono invece altre stanze al piano terra, compreso l’economato, l’anagrafe, ed altro spazi destinati ai servizi per i cittadini. In considerazione che alcuni locali dell’archivio, posto al piano terra di Palazzo Lombardi, sono stati spostati nel vicino Palazzo Paolicelli per mantenere la sala consiliare all’interno del Palazzo di Città, l’amministrazione lo ha ritenuto necessario di destinare lo stesso (ora libero) alla sala consiliare. Attualmente, le stanze al piano terra (che serviranno la sala) lo sono suddivisa come segue: Da C.so Gen. Torelli, si accede al corridoio d’ingresso con a struttura portante in muratura e solaio a volte in laterizio e travi in ferro adibite a sala d’attesa per l’adiacente anagrafe. Il corridoio d’ingresso conduce alla toilette. UN piccolo disimpegno garantisce l’accesso a due uffici. Lo stesso è parte di un ambiente costituito da una muratura portante struttura e volte a crociera. A diretto contatto con le sale dell’archivio (ora sala), lì è un piccolo vano il cui accesso è precluso, poiché nell’ultimo intervento di restauro, risalente al 1996, per esigenze funzionali e distributive, il vano porta è stato chiuso che ha consentito il collegamento diretto con l’archivio camere. Il locale ha struttura portante in muratura e botte volta. Tutti gli ambienti sono pavimentati, in piastrelle di Apricena della stessa disegno e tipologia, composto da piastrelle 30×30 cm e marmo rosso tozzetti. In tutte sono installate lampade fluorescenti a sospensione camere. I locali adibiti a sala consiliare (ex archivio) sono costituiti di struttura portante in muratura con volte a crociera. IL la pavimentazione esistente è stata realizzata durante l’ultimo restauro del complesso più grande e comprende piastrelle in pietra di Apricena con a profilo architettonico contenuto, anche se adatto alla destinazione d’uso. Le camere sono dotate di ampie finestre che garantiscono illuminazione e ventilazione naturali.   1.3 CRITERI DI SCELTA DEI PROGETTI Creare un’architettura che rispetti la storia del luoghi, dà grandiosità alla sala riunioni e dona mistica alle stanze e la sovrapposizione nelle stanze destinato alla sala consiliare è previsto per una maggiore criticità Pavimentazione in pietra di Apricena ulteriormente impreziosita da piccole tinte colorate inserti. Le indicazioni della Circolare Fiorelli del 1982, prima il Congresso degli Ingegneri e Architetti del 1883, individuato il concetto dello stato normale dell’architettura. “È opportuno effettuare un esame storico e artistico del monumento, che consente di stabilire quanto va conservata nell’interesse della storia e dell’arte… distinguere ciò che è di reale importanza per la storia o l’arte e deve essere rispettato, da ciò che non ha importanza e può essere variato o soppresso, esattamente ciò che deve essere preservato è stabilito; e confrontando lo stato normale con quello attuale uno, evidenziare le differenze e i danni subiti, vale a dire, corrosioni, demolizioni, aggiunte, ricostruzioni, variazioni, ecc.” (tratto da Materia e significato di Paolo Marconi – Editori Laterza) – ritenendolo fondamentale per conservare e valorizzare l’architettura delle volte, in ordine non snaturare la storia dei luoghi e rispettarne la continuità della pavimentazione degli ambienti dell’edificio più grande, sovrapposizione alla pavimentazione esistente, di una nuova pietra di Apricena pavimentazione, di notevoli dimensioni. La connessione tra il pavimentazione sovrapposta e quella esistente avrà una pendenza a fare il dislivello (tra i due piani) invisibile e, allo stesso tempo, facilitare l’accesso del disabili alla nuova sala riunioni. Il design e i dettagli di le pavimentazioni sono riportate in Tabella 4a. Per dare mistica al luoghi e visibilità alla storica croce e botte architetture, è stato sostituito il sistema di illuminazione a sospensione, che limitava la percezione delle volte, con regolabile proiettori da locazione sui piedritti delle volte a crociera. 1.3.1. L’attuale accesso all’aula consiliare attraverso il filtro l’area sarà preservata per garantire ulteriormente le vie di fuga in caso di necessità di deflusso immediato. Accesso al consiglio la camera sarà assicurata dall’ingresso adiacente a quello principale uno di Palazzo di Città, dove sarà un vano porta riaperto e chiuso durante il restauro del 1996.
Le tre stanze “di servizio” del locale sono: La sala “attesa-filtro”, a cui si accede da C.so Gen. Torelli, funzionerà anche “sempre” come sala d’attesa per l’anagrafe attrezzato lo “spazio di relazione”. con l’impianto audio-video; “l’androne” (durante l’ultimo restauro, accesso diretto era stato precluso) diventerà “la porta d’ingresso” al nuova sala riunioni. Ogni intervento previsto ne tutela la valorizzazione le architetture esistenti. 1.4. STRUTTURA Oggetto: Riapertura del portone al piano terra di comunicazione con la sala consiliare. RAPPORTO TECNICO L’intervento più diretto nei documenti di progettazione che accompagna la presente relazione riguarda l’uso di parte del locali al piano terra inizialmente destinati ad archivio comunale come sala consiliare. L’immobile è costituito da lastre portanti pareti con volte a crociera, volte a botte e, in altri casi, solai costituiti da travi in ferro e volte in mattoni pieni. Strutturalmente, verrà riaperta una porta murata per consentire accesso diretto dalla strada nella sala consiliare (cfr foto), in quanto non necessario ai tempi della stagione 1996/97 rinnovamento. prot. n 89/95 depositato al Genio Civile il n 19/06/95. Pertanto, per migliorare ulteriormente la sicurezza (la porta vano è già dotato di architrave), un ribassato arco in mattoni pieni con fughe di ottima qualità si creerà forza, con uno spessore massimo al estradosso del giro di mm . 15 e un minimo di 5 mm a l’intradosso, per evitare che l’aumentato spessore del malta nella linea extra dossale, sotto l’effetto dei carichi, determina equilibri nel possibile assestamento dell’arco. Il vuoto porta essendo di luce, contenuto l = 1.20, Piazza i arco e le spalle che devono sopportare le spinte condizioni di stabilità, grazie al rapporto contenuto tra il fulmine e la corda. Quindi le estremità dell’arco sarà bloccato nelle spalle per determinare a giunto parziale. La muratura sotto l’arco scaricherà il peso su due profili UPN 100 X 50 X 8,5 opportunamente incassati nei fianchi della muratura e collegati con barre di acciaio f 14 e dadi di serraggio, più 50 X 4 piastrine da saldare al dettagli particolari di UP NI sono riportati nella tabella 4. 1.5 IMPIANTI Saranno realizzati all’insegna della qualità e della funzionalità, in rispetto delle normative vigenti.     1.5.1. Sistema elettrico Verranno riutilizzate tutte le linee a scomparsa esistenti, mentre quelle necessario (da aggiungere) per la costruzione dell’audio– sistema video e illuminazione a parete saranno installati dietro il battiscopa. Non sono presenti interventi nelle murature. Se necessarie canaline per cavi a vista dello stesso colore del verranno utilizzate le pareti. Nel rispetto delle volte storiche e l’utilizzo delle stanze, i punti luce presenti e tutto il i cavi verranno eliminati. Verranno apportate modifiche al sistema esistente, richiedendo un intervento minimo al generale centralino. una Linea è dedicata all’alimentazione del impianti audio e video necessari durante le comunali e consigli di conferenza. Il sistema di rivelazione e segnalazione incendi, che non è più funzionante, sarà sostituito da uno nuovo sistema conforme alle norme UNI VF 9795 e UNI IT 54/1. Tutti i cavi utilizzati per realizzare l’impianto elettrico rispetterà le norme UNEL e CEI. Per integrare illuminazione naturale o in sua sostituzione, illuminazione diretta e indiretta verranno utilizzati gli infissi. Corpi illuminanti conformi alla CEI 34 sarà usato. -21 installato alle seguenti altezze: – & gt; 2,5 m, o-? 2,5m (prevedendo l’installazione di appositi schermi). Per garantire l’incolumità del pubblico, in caso di illuminazione ordinaria è carente, viene fornita un’illuminazione di sicurezza per – prevenire il pericolo derivante dalla mancanza di luce ordinaria; – evitare il panico; – consentire l’esodo. Gli apparecchi destinati all’illuminazione di sicurezza rispetteranno le proprie norme di prodotto (Norma CEI 34-21 e CEI 34-22). illuminazione autoalimentata (SE 11W o 18W) a rendere facilmente visibili le vie di fuga e il piano di atterraggio visibile. L’altezza di installazione dei dispositivi di sicurezza sarà & gt; Inoltre, poiché l’intervento impiantistico rientra in un contesto storico e edificio architettonico, è stato un sistema di terra fornito (il cui valore di resistenza di terra è 2,27 ohm), che adotterà il sistema esistente senza necessità di provvedere per altri picchetti di terra. I dati di calcolo, gli orari e gli esecutivi lo sono mostrato nelle tabelle. 6 – 6a – 6b. la stanza “filtro d’attesa”, a cui si accede da C.so Gen. Torelli che sarà “sempre” funzione anche di sala d’attesa per l’anagrafe ufficio; lo “spazio di relazione” attrezzato con audio-video sistema ; “l’androne” (nell’ultimo intervento di restauro, direct l’accesso era stato precluso) diventerà “la porta d’ingresso” alla nuova sala riunioni. Ogni intervento previsto ne tutela la valorizzazione le architetture presenti.   1.5.2. Sistema idrico e fognario Il bagno è destinato anche ai disabili, e sostituzione dei servizi igienici esistenti con nuovi attrezzati con i requisiti necessari sarà in porcellana vetrificata, completo di unità di miscelazione. Adiacente zona fuoco n°2 fuoco verranno installati avvolgitori estinguenti, con caratteristiche come per art. 8 del DPR 418/1995; la loro fornitura lo farà essere garantita da serbatoi di accumulo, della capacità di lt. quattro milleseicento approvato, con riscossione dalla città rete idrica. Un’unità di pressurizzazione assicurerà il corretto pressione del getto con una pompa elettrica costituita da a servizio uno e un pilota. Gli schemi e gli esecutivi lo sono mostrato nelle tabelle. 5 – 5 bis. 1.5.3. Impianto di riscaldamento No nuovo è prevista la costruzione o l’adeguamento dell’impianto esistente. 1.6 CONCLUSIONE La categoria generale delle opere (OG11) è stato stabilito nel capitolato d’oneri particolare, che formano parte integrante del progetto del nuovo consiglio camera. Sono stati raggruppati per attività omogenee, assegnando l’incidenza e l’importo per ogni gruppo. I lavori saranno eseguiti integralmente e soggetti a uno sconto, mentre gli oneri di sicurezza calcolati a parte non lo saranno soggetto a trattativa. D delle specifiche uniche, il principale gli elementi del contratto sono riassunti, i termini e esecuzione, le disposizioni di sicurezza, i termini del contratto, la qualità dei materiali da posare, le modalità di accettazione, e ciò che è necessario per il bene generale riferire, unitamente al progetto dettagliato, la costruzione dettagli, le parole specifiche, i risultati e lo storico ricerca, significa che gli imprevisti in corso sono sostanzialmente ridotto. Il progettista Arch. Raffaele Giammario

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